Policleto (V sec. a.C.)
Doriforo, 450 a.C. ca.
L’artista
L’opera
Analisi
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Secondo Galeno, antico medico greco, la bellezza “nasce dall’esatta proporzione non degli elementi, ma delle parti… di tutte le parti tra di loro (un dito rispetto ad un altro, le dita rispetto alla mano, questa rispetto al braccio…) come è scritto nel Kanon di Policleto”. In questa ricerca di perfezione la sezione aurea domina la scena, trovando applicazione in molte sculture tra cui l'Apollo del Belvedere, una delle più celebri opere giunte dal mondo classico. |
Apollo del Belvedere
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La bellezza ideale delle statue dell'età classica (V e IV sec. a.C.) non fu solo il frutto delle ricerche degli artisti, ma anche il prodotto della situazione particolarmente felice in cui versava la civiltà greca. In quel periodo di fiorenti attività economiche e di democrazia (particolarmente sviluppata ad Atene durante l'età di Pericle), in cui tutti i cittadini aventi diritto potevano partecipare alla gestione del potere, il ruolo degli artisti, incaricati dalle polis di realizzare opere per l'intera comunità, fu proprio quello di trasmettere, attraverso di esse, gli ideali di equilibrio e di armonia sui quali si basava la democrazia stessa. L'umanità creata dalle menti di poeti, filosofi e artisti, fatta di uomini perfetti e ideali, ma nello stesso tempo simile a quella reale, costituiva quindi il "modello" a cui ogni mortale doveva tendere.
Il concetto di proporzione che è alla base del canone di Policleto è anche il fondamento degli ordini architettonici.
Gli architetti Greci furono i primi ad elaborare un canone basato su leggi matematiche da applicare agli ordini architettonici.